OLTRE LE FRONTIERE DELLA NUTRIZIONE: DIETA E DNA

Il cibo è la nostra fonte di vita; ci regala energia, nutrienti come vitamine, sali minerali, grassi, carboidrati, proteine, ci regala acqua e nutraceutici cioè molecole che hanno un ruolo benefico per il nostro corpo.

Ogni singola sostanza che assumiamo attraverso gli alimenti ha un ruolo fondamentale nell’omeostasi corporea. Se ci nutriamo bene costruiamo bene il nostro corpo e soddisfiamo i fabbisogni giornalieri per il suo corretto funzionamento e riduciamo il rischio di numerose patologie (tumori, patologia cardiovascolari, diabete, obesità…), sia in età evolutiva sia in età adulta. Se ci nutriamo male avviene l’opposto e come è facile intuire la delicata macchina del nostro organismo va in tilt.

Quindi, niente di nuovo fino a qui. Ormai lo sai “Siamo ciò che mangiamo!”

Accanto a questa certezza poi c’è un aspetto ancora più affascinante e intrigante che risponde ad un alcune domande: “Esiste una correlazione tra alimentazione e DNA?” e “Se esiste, in che modo comunicano questi elementi”....

Sembra fantascienza? Invece è già da 40 anni circa che la scienza studia la correlazione tra alimentazione e DNA, con sorprendenti scoperte. La strada è ancora lunga e allo stesso tempo affascinante. Immagina di percorrere un sentiero immerso nella natura che porta alla vetta della montagna, meta tanto desiderata, e di scoprire che ad un certo punto del percorso improvvisamente ne parte un altro e un altro ancora...tanti sentieri nuovi uno dopo l’altro. Forse potresti chiederti, incuriosito, dove potrebbero portare questi altri sentieri e forse potresti prometterti di percorrerli in altri giorni e scoprire in quale altro meraviglioso posto conducano. Questa è la scienza della nutrizione oggi. Nuove scoperte, nuove prospettive, nuovi punti di vista; non più solo mere calorie ma molecole di vita e l'interazione tra loro e il nostro DNA!

Rispetto a questo, negli ultimo anni sono stati coniati due nuovi termini: nutrigenetica e nutrigenomica.

La NUTRIGENOMICA è lo studio dell'influenza che ciò che mangiamo ha sui geni, sulle proteine e sui metaboliti. Non avviene una mutazione del DNA ma certe sostanze, sul lungo periodo, possono influenzare l'espressione di uno o più geni. Queste sostanze possono cioè cambiare la funzione di un gene senza alterarne la struttura. Gli scienziati le definiscono modifiche epigenetiche.

La NUTRIGENETICA studia la relazione tra un genotipo (insieme dei geni che compongono il DNA) e il metabolismo dei nutrienti, cioè il rischio di contrarre malattie legare all'alimentazione. Si occupa dell'effetto che i geni hanno nel farci tollerare alcuni alimenti (es. celiachia, intolleranza al lattosio ecc…).

 Questo, nella pratica lavorativa, si traduce nella necessità di continui aggiornamenti professionali e quindi nell’acquisizione di conoscenze scientifiche e di strumenti validi per dare nuovi servizi al cliente, al passo con i tempi delle nuove scoperte scientifiche in ambito nutrizionale.

Oltre che adottare nuove abitudini alimentari per il benessere psico fisico attraverso una ristrutturazione comportamentale e emotiva rispetto alle scelte alimentari, con lo scopo di raggiungere il benessere e ridurre il rischio patologico nell’ottica del vero concetto di prevenzione, oggigiorno, con i giusti strumenti, siamo in grado di identificare con precisione quali alimenti sono più o meno tollerati dai nostri geni. Ad esempio attraverso il test genetico è possibile ricercare la presenza o meno del gene per la predisposizione dell’intolleranza al lattosio. Se il test è positivo la persona potrà seguire un protocollo rispetto a questa condizione di intolleranza che prevede l'esclusione del lattosio dall’alimentazione per alcuni mesi e poi l’introduzione guidata sotto controllo dello specialista della nutrizione per scoprire il soggettivo livello di tollerabilità. Ovviamente questo percorso deve obbligatoriamente essere supportato da un esperto di nutrizione per non cadere in malnutrizione per deficit di alcuni nutrienti, ad esempio calcio e vitamina D, come può avvenire facilmente con il fai da te, con i malsani effetti che ne conseguono. I test genetici sono “test per la vita” nel senso che è sufficiente eseguirli solo una volta nella vita come screening preventivo per la propria salute.

 

QUALI SONO I TEST FINO AD OGGI DISPONIBILI?

- INTOLLERANZA AL LATTOSIO con la ricerca del gene LCT

Circa il 70% della popolazione europea risulta intollerante al lattosio con gravi conseguenze sia per la vita sociale sia per la salute. L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di latte e derivati provoca una reazione non allergica che si manifesta con sintomi molto diversi: manifestazioni gastrointestinali, cefalea, stanchezza cronica, dolori articolari o manifestazioni cutanee.

- ACIDO FOLICO con ricerca del gene MTHFR

L’acido è una vitamina essenziale per la vita, soprattutto per la donna (menarca, gravidanza, menopausa), ma anche per la prevenzione cardiovascolare. un’adeguata attività di MTHFR è in grado di proteggere dai danni cardiovascolari e dalle infiammazioni generalizzate, un suo malfunzionamento deve essere compensato con un’adeguata e mirata alimentazione.

- METABOLISMO DEI GRASSI con ricerca del gene APO3

Lo sceening genetico di questo gene è particolarmente indicato nei soggetti con elevati livelli di colesterolo e/o trigliceridi nel sangue, per chi fatica a perdere peso, in caso di familiarità per le patologie cardiovascolari e per l’ipertensione. Con un’adeguata alimentazione è possibile tenere sotto controllo tutte le condizioni sopra elencate.

- OBESITÀ’ E SOVRAPPESO con la ricerca del gene FTO

Il test individua la predisposizione genetica al sovrappeso, alla difficoltà di dimagrire e di mantenere il peso. Si lega poi alla prevenzione cardiovascolare. Questo test è fondamentale sopratutto nell’età pediatrica. Un percorso di ristrutturazione alimentare e comportamentale con particolare attenzione all’adozione una vita attiva è in grado di migliorare il peso e lo stato di salute.

- METABOLISMO DELLA VITAMINA D con ricerca del gene VDR

Un cattivo funzionamento del recettore della vitamina D può comportare una importante forma di carenza vitaminica che si ripercuote sul metabolismo del calcio, del fosforo, osteopenia, ipotonia muscolare, alterata funzione immunitaria, aumento del rischio cardiovascolare e di diabete tipo 2.

 - METABOLISMO DEGLI ZUCCHERI con ricerca PPAGR, IRS1 e TCF7L2

Lo screening, soprattutto se fatto in età pediatrica, permette di mettere in atto cambiamenti preventivi per ridurre il rischio di diabete di tipo 2 nelle età successive. Il test è onsigliato soprattutto se è presente familiarità per il diabete. Il diabete di tipo 2 se sottovalutato ha le stesse complicanze del diabete di tipo 1.

- PREDISPOSIZIONE ALLA CELIACHIA con ricerca HLA

La celiachia è una patologia sistemica, su base multifattoriale, dove la componente genetica è essenziale affinché si sviluppi. La celiachia è caratterizzata da un danno a livello intestinale che provoca malassorbimento e conseguente malnutrizione con conseguenze sistemiche: anemia, stanchezza, diarrea, stipsi, meteorismo, aborti, dermatite erpetiforme, ridotta crescita, osteoporosi, cefalea...La celiachia colpisce a ogni età. Il test non fa diagnosi ma è fondamentale per permettere sia una successiva diagnosi medica in caso di positività sia per escludere la patologia.

 

COME SI ESEGUE IL TEST?

Per recuperare il materiare dal quale estrarre il DNA per l'esecuzione dei test è necessario e sufficiente utilizzare un CYTOBRUSH, un piccolo spazzolino o scovolino. Il cytobrush viene passato all’interno delle guance destra e sinistra per 30 secondi per lato. Il materiale viene poi inviato al laboratorio per i test. I risultati saranno pronti dopo 3 giorni lavorativi dall’arrivo del tampone in laboratorio. Il servizio del test è di libera scelta del paziente. Se il paziente decide di farlo può essere eseguito durate il primo incontro o durante gli incontri successivi.