I DCA SONO PENSIERI E PAURE CHE TI TRASFORMANO MA DAI DCA SI PUO' GUARIRE

La storia del mio disturbo alimentare iniziò all’età di circa 15/16 anni, quell’età in cui si dà molto peso a tutto ciò che appare esteticamente bello, ci si sofferma sul rispettare quei canoni estetici che la società, il mondo dei social ci fanno passare per perfetti e solo raggiungendo quelli ti sentirai realizzata, accettata e anche amata. Beh, solo oggi riesco a dirlo e solo oggi, a 21 anni, ho raggiunto la consapevolezza che tutto quello che ci fanno vedere che ci fanno passare per perfetto sono un sacco di frottole, che le persone hanno molte sfaccettature e l’estetica è una fra le tante NON la più importante; che le persone, quelle vere, non ti giudicheranno mai per come appari ma per come sei in tutto e per tutto e poi a pensarci bene è anche ridicolo valutare una persona solamente per la sua immagine. Tuttavia, tutto questo l’ho acquisito nel tempo grazie a specialisti che per anni mi hanno aiutato ad uscire piano piano dal baratro in cui ero caduta.

La mia ossessione per l’aspetto fisico ha avuto inizio per gioco, una sera dopo cena, insieme a mia cugina decidemmo di pesarci così senza nessun motivo. Premetto che io non avevo mai avuto problemi di peso e non ho mai fatto diete, ho sempre avuto una costituzione minuta e gracile pur mangiando sempre ciò che volevo e quando volevo. Il mio peso era ormai costatato a un certo valore e sinceramente fino a quel momento nemmeno mi preoccupavo, non mi è mai capitato di pensare al peso non avevo nemmeno la bilancia a casa. Ma quella sera il numero non risultò più il solito ma 4 kg in più e quella semplice cifra ebbe un potere enorme su di me, scaturì in me tanti pensieri legati all’aspetto fisico, mi pervase la paura di ingrassare, la paura che se avessi continuato a mangiare il mio corpo sarebbe cambiato in peggio con il passare del tempo, insomma tutto girava intorno al timore di veder ulteriormente aumentare quel numero. È assurdo pensare che un semplice numero abbia avuto un certo potere!

Da lì in poi le mie preoccupazioni i miei pensieri erano per la maggior parte legati al mio corpo, mi guardavo e non mi piacevo, i miei fianchi le mie braccia, che fino a quel momento non erano mai stata fonte di preoccupazione adesso erano un problema, non mi piacevano, ciò che pensavo era che dovevo fare qualcosa per modificarle per sentirmi bene per arrivare a raggiungere quella perfezione che in realtà non esiste. Iniziai così piano piano a ridurre le quantità di cibo che mangiavo per poi ad arrivare ad eliminare piano piano gli alimenti (alimenti dolci, carboidrati, cibi spazzatura). In pochissimo tempo persi la situazione di mano, non mi rendevo conto di quanto dimagrissi perché in tutto questo, nonostante stavo proseguendo verso il mio scopo, continuavo a non piacermi ad odiare il mio corpo, il mio umore era ormai a pezzi nemmeno sorridevo più. Persi più di 10 kg in nemmeno due mesi e i miei genitori vedendo il mio rapporto malato con il cibo e ormai il mio aspetto fisico, decisero di chiamare una clinica per farmi aiutare perché fortunatamente capirono sin dai primi momenti che c’era qualcosa che non andava. Quando mi parlarono di questo, rimasi un po' sconcertata, non volevo assolutamente farmi curare perché io non ritenevo i miei pensieri malati, non mi vedevo eccessivamente magra credevo di aver in mano la situazione. Il momento in cui ho capito di aver toccato il fondo è stato quando non mi venne più il ciclo mestruale, quando i miei capelli non erano più lunghi e lucenti, quando i miei battiti cardiaci erano sotto la media e i miei esami del sangue completamente pieni di asterischi. Solamente a quel punto presi coscienza dell’anormalità della mia magrezza ed ora a distanza di anni riguardandomi in foto, mi vedo molto più magra di come io mi vedessi in quell’istanti.

Così iniziai un percorso di terapia con un team composto da nutrizionista, psicologa, ginecologa ecc…

Andavo settimanalmente dalla nutrizionista, mi diede uno schema alimentare che seguivo rigidamente da sola perché così controllavo meglio i grammi degli alimenti; ero ossessionata dalla bilancia, tutto ciò che ingerivo doveva essere rigorosamente pesato senza che sforasse le mie kcal giornaliere. Bastava un solo grammo in più rispetto a ciò che lei mi scriveva a farmi stare male a far ritornare in me il pensiero e la paura di ingrassare anche se in quel momento io volessi farlo perché stavo male con la mia magrezza, i vestiti non mi stavano più, tutti intorno mi dicevano che ero troppo magra, arrivai persino al punto di sentirmi a disagio ad uscire perché mi vergognavo, ma in tutto questo io facevo di tutto per non ingrassare.

Nei primi periodi, devo dire che, la figura della psicologa la vedevo davvero poco, una volta al mese, e quindi passato un anno e vedendo che non mi aveva lasciato niente decisi di rivolgermi ad un’altra persona ma anche qua con scarsi risultati.

D’improvviso arrivò un momento in cui la situazione si ribaltò, ancora oggi io non so dire come e non so spiegarmi il motivo (molto probabilmente perché il mio corpo e il mio cervello non reggevano più), i miei pensieri legati al cibo, al peso degli alimenti, alla paura di ingrassare scomparve, così iniziai a mangiare di tutto in grandi quantità, ad ore sfasate del giorno, tutto il mio mondo fatto di regole si distrusse ed arrivai a non averne più. Iniziai ad ingrassare in poco tempo fino ad arrivare ad un punto in cui capii che nemmeno questo era normale. Ero stata fregata un’altra volta, pensavo di aver superato il mio DCA, i miei pensieri ossessivi sul cibo, sul corpo e invece no: questa era l’altra sfaccettatura del mostro che ormai era dentro di me, è quello che viene chiamato Binge.

In questo periodo ci fu il covid ed io tralasciai la situazione, distaccandomi dai medici, perché pensavo di essere guarita dal mio disturbo alimentare, avevo raggiunto il mio normo peso, stavo anche molto meglio emotivamente, anche se dal punto di vista psicologico non mi era stato lasciato molto.

Ma avevo sorvolato su una cosa, il disturbo alimentare non passa perché siamo ingrassate e siamo in normo peso in quanto, anche se io non avevo più pensieri ossessivi sui grammi e sulla bilancia, i miei pensieri legati al fatto di ingrassare, al fatto di evitare “cibi spazzatura”, insomma non mangiare spensierata, c’erano ancora, ma solo dopo me ne resi conto. Ne presi coscienza grazie ad una nutrizionista, dalla quale ero andata per farmi dare un piano alimentare e buttare giù qualche kg (visto che ormai non avevo più uno schema alimentare, mangiavo male e in ore sfasate). Lei si accorse subito che ancora non ero guarita e mi spiegò che anche questa sfaccettatura faceva parte del mio DCA, che avevo sempre paura del cibo (sicuramente in maniera diversa) e che se anche io stavo bene esteticamente e internamente, perché avevo il ciclo, le mie analisi erano tornate perfette, io non ero ugualmente tranquilla difronte al cibo e quindi non ero totalmente guarita. Così mi mise in contatto con la psicologa specializzata in disturbi alimentari e tutt’ora sono in terapia. In questo percorso mi ha aiutato molto mia mamma, sembra impossibile visto che inizialmente io non volevo nemmeno che toccasse il mio cibo, ma grazie al suo aiuto io sono riuscita a seguire completamente lo schema alimentare. Quindi è importante avere un supporto anche dentro casa, una figura che ti dia forza e che sia dentro la situazione proprio come ci sei tu.

Arrivata ad oggi, dopo anni e anni sottomessa al mio DCA, posso finalmente dire che sono quasi arrivata alla fine, quasi perché ho ancora episodi di abbuffate ma che si stanno piano piano riducendo. Il vero punto di svolta è che io, nonostante sono adesso più di quei famosi kg visti in precendenza e sono un peso che non sono mai stata, mi sento bene ma soprattutto mi sento bella. Ho ritrovato la serenità di mangiare qualsiasi cosa, di non scegliere le cose solo perché hanno meno kcal ma di scegliere perché mi piacciono, di guardarmi allo specchio e di vedermi BELLA anche con le forme che ho perché la perfezione non esiste, perché il mondo dei social è un mondo costruito, perché tutto il mondo in cui viviamo gira intorno a ideali di bellezza sbagliati, perché una persona è bella per ciò che è e non se è magra o grassa, alta o bassa. Bisogna trovare persone che ci accettino così come siamo e non modificarci perché loro ci vogliono a loro preferenza, il segreto è quello di stare bene e sereni con noi stessi e solo così quest’energia positiva si trasmette alle persone che ci stanno intorno ma soprattutto solo se siamo sicuri di ciò che siamo diventate i commenti e le opinioni delle altre persone non ci toccano più.

Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato in questo percorso, soprattutto nell’ultimo anno, perché i DCA vengono purtroppo ancora sottovalutati e molte volte legati solamente ad una questione di peso (soffro di DCA= sono anoressica), NO i DCA sono anche altro anzi soprattutto altro, sono pensieri, ossessioni, paure che ti trasformano. Con questa mia storia spero di essere d’aiuto a tutte quelle ragazze che ancora ne soffrono o che ne soffrono ma ancora non lo sanno, dargli forza ma soprattutto fargli capire che dai disturbi alimentari si può guarire basta avere pazienza ma soprattutto credere in noi stesse.