INFLUENZA: COSA SUCCEDE AL NOSTRO CORPO?

Quali sono gli effetti della malattia sul nostro corpo? Questa domanda dovrebbe interessare ciascuno di noi perché ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha avuto periodi di influenza o di malattia.

Parto dalle basi.

La spesa energetica a riposo è la quantità di energia che il corpo brucia per mantenere le funzioni vitali attive come far battere il cuore, respirare, far funzionare i reni e il fegato...cioè la somma di tutte quelle strutture che funzionano indipendentemente dalla nostra volontà e che ci garantiscono la vita. Oltre alla spesa energetica a riposo il nostro corpo brucia calorie per digerire (questo processo si chiama termogenesi) e per muoversi.

La spesa energetica a riposo varia in base a molti fattori, sesso, età, altezza, quantità di muscolo; a queste, durante la malattia, si deve aggiungere la fatica che il corpo fa per combattere l'avversità in questione che dipende dal tipo, dalla severità e dalla fase della malattia.

Nella maggior parte delle patologie croniche la spesa energetica a riposo è di solito normale o leggermente aumentata (circa 10% in HIV/AIDS), mentre in condizioni patologiche acute può aumentare fino al 40%.

Nello specifico la febbre comporta un incremento medio del 13% sul dispendio energetico basale per ciascun grado di temperatura corporea al di sopra dei 37°.

Questo non ci deve però far pensare di dover introdurre una quantità eccessivamente elevata di calorie provenienti dagli alimenti per contrastare la malattia perché va considerato un altro fattore molto importante; se da una parte è vero che aumenta la spesa energetica a riposo con la malattia, dall’altra è anche vero che viene meno l’energia spesa per il movimento quotidiano e l’attività fisica.

Venuti a conoscenza di questo, allora, cosa si po' fare nella pratica di ogni giorno in caso di malattia?

- Assumere una quantità di calorie adeguata alla condizione ma mai sotto la spesa energetica a riposo (eccetto casi eccezionali ad esempio forte obesità e immobilità) per mantenere il giusto peso in caso di normopeso;

- Nonostante la debolezza, consumare ogni giorno 5 pasti: la colazione, 2 spuntini, pranzo e cena. Questo permette di distribuire bene l’energia senza sovraffaticare troppo il sistema digerente;

- Meglio alimenti semplici e non eccessivamente elaborati ricordandosi l'importanza del piatto completo; altrimenti sarebbe una fatica ulteriore per il corpo già debilitato. Pensate che il 10% delle calorie assunte viene consumato per digerire.

- Bere!!! L’aumento della temperatura corporea provoca anche una perdita considerevole di liquidi che può aggravarsi in caso di vomito e diarrea protratti. L’acqua della bottiglia non è l’unico mezzo per idratarsi; anche tisane, brodi, tè sono strategie per mantenere il corpo idratato. Anche uno stato persistente di disidratazione minima dell’1% comporta il rischio di compromettere sia le capacità fisiche che mentali; nell’anziano e nel neonato compromette seriamente lo stato di salute generale.

I rischi della disidratazione sono molti, in particolare si riduce il volume del plasma al punto che l’ossigeno e i nutrienti non possono essere distribuiti al cervello e agli altri tessuti e si perde il controllo della termoregolazione.

- Pesarsi una volta a settimana per tenere monitorato il peso; se oscilla ma rimane stabile nessun problema, se la tendenza è in discesa può essere sintomo di malnutrizione e disidratazione. In questo caso contattare il medico e il dietista di fiducia.