IL FALSO MITO DELLE DIETE

Durante la mia esperienza formativa e lavorativa ho sperimentato concretamente che consegnare ai pazienti, fin da subito, uno schema dietetico scritto, seppur personalizzato, è inefficace ai fini di far sviluppare nella persona interessata quella sana e necessaria responsabilità e consapevolezza verso se stessi e verso la scelta di migliorare il proprio stile di vita.

È molto difficile cambiare in modo radicale e improvviso le proprie abitudini alimentari scorrette in abitudini più salutari, attraverso la sola prescrizione dello schema dietetico personalizzato e equilibrato, anche per le persone più volenterose e determinate, e altrettanto difficile è mantenerle nel tempo.

Spesso succede che all’inizio tutto proceda secondo quanto stabilito, perché la determinazione iniziale è rafforzata dalla perdita di peso immediata e dai primi evidenti risultati ottenuti; con il passare del tempo, però, la persona può perdere la disposizione a continuare, perché il vero significato della parola “dieta” viene messo in secondo piano dalla predominante concentrazione sullo schema alimentare prescritto: una vera e propria sottomissione ad un ridicolo foglio di carta e alla bilancia alimentare.

Questo è ampiamente dimostrato anche in letteratura; se qualsiasi dieta effettivamente avesse mantenuto tutte le promesse, l’epidemia di obesità sarebbe stata curata anni e anni fa, mentre in Italia 4 milioni di individui sono obesi e oltre 15 milioni sono in sovrappeso e la prevalenza di eccesso ponderale nei bambini italiani è il 36% (di cui il 23,6% sovrappeso e il 12,3% obesi).

Le diete sono cosi tanto efficaci nel tenere sotto controllo il peso, che circa il 95% delle persone che le provano, finisce per essere, solo un anno dopo, con lo stesso peso di prima, se non di più.

Le diete falliscono per vari motivi interconnessi:

  • la privazione del cibo induce a desiderarlo e infine costringe a mangiare;
  • le diete che prevedono conteggi di calorie o carboidrati o qualsiasi altra dieta alimentare fanno si che il cibo diventi un ossessione. Stare continuamente a combattere la fame, il continuo rimando al cibo, sono a dir poco traumatici;
  • stare a dieta vi allontana dalle normali sensazioni di fame e sazietà;
  • le diete trasformano il normale cibo in frutto proibito, e chi riesce a resistere?
  • molte diete privano di nutrienti fondamentali. Ciò a lungo termine può provocare diversi danni fisici se non mollate prima;
  • sono complicate  e laboriose da seguire.

  

Qualsiasi dieta basata sulla restrizione finisce per fallire, questo perché durante una dieta la forza di volontà non può permanentemente combattere e vincere il desiderio di mangiare. Le diete strettamente alimentari si concentrano solo sul cibo e ciò porta inevitabilmente e costantemente a pensare alle pietanze che non possono essere mangiate. Se è presente una straordinaria forza di volontà si può vincere il desiderio per un certo periodo di tempo, ma è impensabile farlo per tutta la vita; cosi alla fine si torna alle vecchie e negative abitudini, recuperando il peso perso. Il risultato??? Cercare di non pensare al cibo quando si ha fame è impossibile. E pensare al cibo induce ad una cosa: MANGIARLO!!!

 

Per assicurarci un sufficiente apporto di cibo,

la natura ci ha donato il senso della fame e della sazietà.

 

Il problema è che lo stimolo della fame viene stravolto dalla dieta, cioè dall’imposizione di mangiare limitate quantità di cibo solo in determinati momenti della giornata e dall’eliminare alcuni alimenti; alla fine entrano in gioco una serie di veterane e negative abitudini che fanno in modo che la vera fame, quella fisiologica, sia sostituita dalla falsa “fame”, quella delle emozioni, quella degli incontrollabili impulsi alle abbuffate, quella del condizionamento sociale…

Quando viene fatta la dieta, il peso corporeo viene scrupolosamente controllato ignorando completamente i segnali interni, innati e fisiologici del corpo di fame e di sazietà; i segnali esterni, come la tabella alimentare, la bilancia, il libro che dice cosa deve essere e cosa non deve essere mangiato, diventano i punti di riferimenti più importanti.

La lampante realtà è che non sono le persone che non riescono a seguire le diete ma sono le diete a tradire le persone, perché il comportamento che inducono va inevitabilmente contro la natura umana e il suo bisogno di essere nutrita, innescando un controproducente e dannoso circolo vizioso che abbraccia sia il corpo che la mente!!!