Le ricerche scientifiche degli ultimi hanno portato a credere che l’obesità non sia la conseguenza di un’unica causa ma che sia determinata da un insieme di fattori. Oggi sappiamo che il peso di un individuo è determinato dall’interazione multipla di fattori genetici, comportamentali e ambientali che agiscono attraverso la mediazione fisiologica dell’introito calorico e del dispendio energetico.
FATTORI GENETICI
Alcuni studi hanno trovato che i bambini adottivi hanno un peso più simile ai loro genitori biologici rispetto a quello dei genitori adottivi e che i gemelli omozigoti, anche se cresciuti in ambienti diversi, mostrano elevati livelli di correlazione nel peso. Sappiamo anche che il rischio di obesità nelle famiglie dei soggetti obesi è due volte superiore rispetto alla popolazione generale e che il rischio aumenta notevolmente con l’innalzarsi dell’IMC (indice di massa corporea che indica se una persona ha un peso di normopeso, sovrappeso o obesità).
Attenzione però! Con fattore genetico non significa che necessariamente la persona avrà la tendenza a prendere peso. Infatti, questi geni aumentano il rischio di sviluppare l’obesità quando l’individuo è esposto ad un ambiente avverso (interazione genetica-ambiente), detto “ambiente obesogeno”.
È stato anche calcolato che la percentuale di obesità attribuibile a fattori genetici varia, a seconda della popolazione esaminata, dal 6% al 85%.
Un esempio dell’interazione genetica-ambiente ci viene dagli indiani Pima dell’Arizona (USA), una popolazione geneticamente predisposta all’obesità, nei quali le modificazioni dello stile di vita hanno determinato un’epidemia di obesità e diabete. Oggi gli indiani Pima che vivono nella riserva dell’Arizona consumano una dieta ricca di grassi (50% di grassi), grazie all’alimentazione fornita dal governo, e sono molto sedentari. In contrasto, gli indiani Pima, che continuano a vivere in Messico nelle montagne della Sierra Madre, hanno una più bassa incidenza di obesità e diabete rispetto ai loro parenti genetici che vivono in Arizona perché, isolati dalle influenze occidentali, consumano una dieta tradizionale (15% di grassi) e grazie al lavoro di agricoltori svolgono uno stile di vita attivo.
FATTORI AMBIENTALI
Sono molti i dati che supportano l’importanza dei fattori ambientali nello sviluppo dell’obesità. Un esempio è l’aumento di obesità negli individui che emigrano nelle società occidentali rispetto a quelli che rimangono nel loro Paese d’origine. Una dimostrazione è il caso dei giapponesi emigrati alle Hawaii o in California che hanno un peso significativamente superiore rispetto ai loro parenti rimasti in Giappone.
Questi dati dimostrano che i fattori socio-culturali rivestono un’importanza fondamentale nello sviluppo del sovrappeso e dell’obesità e che l’ambiente condiziona in modo decisivo il comportamento alimentare e i livelli di attività fisica delle persone, soprattutto di quelle geneticamente predisposte all’obesità.
Come fattori ambientali possiamo considerare un’alimentazione sbilanciata e ipercalorica, bassi livelli di movimento, aumentata sedentarietà, comportamenti alimentari alterati.