ECCESSIVA VALUTAZIONE DEL CORPO O INSODDISFAZIONE?

Possono sembrare la stessa cosa ma in realtà c’è una netta distinzione!

L’insoddisfazione corporea è molto diffusa sia negli uomini che nelle donne. Molte persone desiderano essere più magre o sono insoddisfatte del proprio corpo e del proprio peso. A volte capita che la persona dopo un bel percorso di dimagrimento, nonostante sia arrivata al peso desiderato, non si senta insoddisfatta. Il rischio è l’abbandono del percorso e il recupero del peso perso. Questo non influenza comunque la valutazione che hanno di sé.

L’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo, invece, è caratteristica della maggior parte delle persone con un disturbo dell’alimentazione: esse giudicano o valutano se stesse principalmente, o addirittura esclusivamente, in base al peso, alla forma del corpo alla loro capacità di controllarli. La valutazione di se dipende da quanto riescono a controllore peso e forma del corpo. Anche un piccolo aumento di peso determina sensazioni di frustrazione e autosvalutazione, mentre un calo di peso aumenta il senso di autocontrollo e di autostima. L’eccessiva valutazione del peso e delle forme del corpo è la principale responsabile del mantenimento della psicopatologia del disturbo alimentare. Si manifesta, ad esempio, con continui check del peso o continui check allo specchio, con il confronto con gli altri oppure, all’opposto, con l’evitamento dell’esposizione del corpo.

 In entrambi i casi è opportuno affrontare queste preoccupazioni.

Nel primo caso per favorire l’accettazione di un’identità corporea soggettiva, nel secondo caso soprattutto per smontare la psicopatologia del disturbo alimentare.