Si parla spesso dell’alimentazione dei bambini e meno spesso dell’importanza di una vita attiva. L’attività fisica è intesa genericamente come qualunque movimento del corpo prodotto dalla contrazione muscolare tale da produrre un aumento della spesa energetica. Anche la vita attiva come la buona alimentazione ha numerosi vantaggi già in età evolutiva. Dal punto di vista fisico provoca numerosi benefici a livello dell’apparato muscoloscheletrico (postura corretta, migliore mobilità articolare, aumento della mineralizzazione ossea…), cardiocircolatorio (pressione arteriosa favorevole, incremento dell’irrorazione periferica…) e respiratorio (incremento del potenziale aerobico, incremento dei volumi polmonari, migliori scambi gassosi a livello polmonare…). Anche il sistema enodocrino-metabolico risente di cambiamenti vantaggiosi come aumento del metabolismo basale e del dispendio energetico, aumento della massa magra, corretto assetto lipidico, migliore utilizzazione degli zuccheri. Un aspetto da non sottovalutare è poi il miglioramento della personalità e del comportamento, infatti la vita attiva migliora il controllo emotivo, la capacità di adattamento, la tolleranza alla frustrazione e l’autostima del bambino e dell’adolescente.
Che relazione c’è tra peso e attività fisica? Complessivamente si nota che i bambini e gli adolescenti con un peso in eccesso sono descritti come meno attivi rispetto ai coetanei normopeso perché al confronto impiegano minor tempo in attività motorie e sono meno coinvolti in attività vigorose. Pur essendo difficile stabilire se i ridotti livelli di attività fisica siano una causa o una conseguenza dell’aumentata adiposità, è possibile affermare con certezza che la sedentarietà mantiene il sovrappeso e l’obesità. L’associazione tra obesità e sedentarietà è stata chiaramente dimostrata; questo può derivare sia da una naturale inclinazione alla sedentarietà sia da un maggior affaticamento nel movimento dovuto all’eccessiva massa corporea da spostare.
Va anche aggiunto che è stato visto che uno stile di vita caratterizzato da eccessiva sedentarietà è associato al parallelo aumento dell’intake calorico, cioè dalla quantità di calorie assunte. Questo può essere spiegato ad esempio dal maggior tempo impiegato davanti alla tv.
Che cosa influenza i livelli di movimento del bambino e dell’adolescente? I fattori sono molteplici: fattori individuali come età e sesso, abitudini familiari, fattori socio-culturali, psicologici e ambientali.
Attenzione però. Quando si parla di attività fisica è giusto fare una distinzione tra ATTIVITÀ PROGRAMMATA e ATTIVITÀ SPONTANEA. L’attività programmata è un’attività quantificabile in termine di tempo svolto e sforzo fisico: più semplicemente è un attività sportiva individuale o di gruppo. L’attività spontanea è quella svolta nella vita quotidiana ad esempio portare in giro il cagnolino o andare a scuola a piedi. Sempre più spesso il livello di attività quotidiana è insufficiente e l’unica fonte di movimento è quella programmata che si riduce a qualche ora a settimana. Vedo bambini che purtroppo non praticano alcun tipo di attività.
Cosa fare allora con questa consapevolezza? Niente è perso! L’attività fisica fortunatamente è comportamento che si apprende nell’infanzia e che tende a diventare parte della vita di una persona. Si ritiene che i comportamenti appresi da bambini tendano a perdurare nell’adulto con conseguenze che si riflettono sullo stato di salute. I fattori familiari sono determinanti: l’attività fisica dei genitori può influenzare l’attività dei figli attraverso meccanismi diretti (fornendo un ambiente stimolante, facilitando l’accesso alle strutture) e indiretti (imitazione dei modelli genitoriali) o attraverso influenze genetiche. Sembra sussistere un rapporto dose-effetto tra attività motoria dei genitori e attività dei figli: se entrambi i genitori sono attivi, si stima che il figlio avrà un’attività fisica 6 volte maggiore rispetto al figlio di genitori inattivi. Se questo vale in età infantile, in età adolescenziale lo scenario cambia infatti nell’adolescente l'attività fisica, soprattutto quella programmata, è influenzata dal gruppo dei coetanei.
Da questo si evince che il ruolo dei genitori e dell’ambiente in cui bambini e adolescenti vivono è determinante per il livello di movimento. L’attività fisica, in un percorso di miglioramento dello stile di vita, gioca un ruolo determinante che merita la dovuta attenzione.